Passeggiata del Rione

Passeggiate ed Escursioni

Le Chiese, i Parchi e i Monumenti di questa passeggiata sono facilmente raggiungibili a piedi dall’Hotel. Ogni sito può essere visitato singolarmente oppure come parte dell’itinerario proposto. L’itinerario è lungo circa 2 km

PASSEGGIATA DEL RIONE CELIO

San Clemente – Via San Giovanni in Laterano

Questa basilica, a meno di un isolato di distanza dall’Hotel Lancelot, è un luogo ricco di fascino: un vero palinsesto di epoche diverse, nei tre livelli disposti l’uno sopra l’altro che ricoprono 2000 anni di storia. Il livello superiore dell’attuale chiesa risale al XII secolo. Viaggiate indietro nel tempo per esplorare la Basilica del IV secolo e quindi scendere nel mondo della Roma del I secolo dove si trova  ancora un tempio pagano dedicato al culto del dio Mitra.

Dopo l’incendio del 1084, durante l’invasione Normanna di Roma, la Schola Cantorum fu trasferita al livello superiore dove tuttora si trova. Il mosaico del XII secolo nell’abside della chiesa è forse l’opera di maggior rilievo. Sulla sinistra rispetto all’entrata si trova un meraviglioso affresco di San Giuseppe e Gesù bambino ad opera di Masolino – si tratta di uno dei primi esempi di arte rinascimentale a Roma e fu rivoluzionario per il suo tempo poiché introdusse la prospettiva ed una rappresentazione più umana del Cristo.

Dopo l’uscita laterale da San Clemente, girare a sinistra, attraversare la strada e prendere Via dei Querceti a destra e poi Via SS. Quattro a sinistra. All’angolo c’è una piccola edicola.

Edicola Sacra con Rappresentazione della Madonna

Ai piedi della salita che porta al convento dei Santi Quattro Coronati c’è probabilmente una delle più antiche immagini sacre delle strade di Roma. L’edicola si trova lungo il percorso della processione papale verso San Giovanni in Laterano. Si suppone che il dipinto della Madonna risalga al XV secolo, nonostante alcuni documenti del X secolo già si riferiscano all’esistenza di questa immagine. A questa edicola è legata la leggenda della Papessa Giovanna.

Continuare in salita su Via SS. Quattro, fino all’ingresso della chiesa. In cima alla salita si trova la chiesa dei Santi quattro Coronati.

Santi Quattro Coronati

La Basilica dei Santi Quattro Coronati risale al V secolo.

La chiesa, insieme al convento adiacente, preserva il suo carattere medioevale.

La bellezza e la quiete del chiostro, con le sue colonne delicatamente intarsiate e la fontana del XII secolo, sono un rifugio di pace e serenità nel cuore di Roma e se vi capitasse di visitarlo alle ore 18.00 potreste sentire le voci celestiali delle suore di clausura che cantano i Vespri.
Si consiglia di visitare il “Parlatoio”, una piccola cappella con affreschi del XII secolo, che si trova alla destra del cortile interno. Per entrare bisogna richiedere la chiave, in cambio di una piccola offerta.

Proseguendo nella stessa direzione su Via SS. Quattro, superato il Collegio Irlandese si giunge a Piazza San Giovanni in Laterano. Subito a destra si trova l’Ospedale di San Giovanni.

Ospedale di San Giovanni in Laterano

L’Ospedale fu fondato da Innocenzo III nel 1204 e poi completamente ricostruito da Papa Sisto V.
Il pontefice sognava anche un collegamento stradale diretto tra San Giovanni e San Pietro ed ordinò la demolizione del Colosseo. Fortunatamente fu dissuaso da questo progetto. L’ospedale San Giovanni Addolorata è ancora uno dei maggiori ospedali di Roma. La parte antica è ora usata come reception. Lungo la strada che porta al Colosseo potrete notare l’entrata di origine medioevale.

Sul lato opposto della Piazza si trova la Basilica di San Giovanni in Laterano.

San Giovanni in Laterano

Questa antica chiesa del V secolo dalla rara pianta circolare fu ispirata alla chiesa del Sacro Sepolcro di Gerusalemme. La pianta originale e la forma architettonica sono sorprendentemente complesse e sollevano diverse domande riguardo la funzione originale dell’edificio. La straordinaria sala è circondata da 22 colonne di stile ionico. Particolarmente di effetto sono gli affreschi che furono eseguiti nel 1583 sui muri interni, che rappresentano i supplizi dei martiri con dettagli macabri.

Girare a sinistra all’uscita della chiesa e continuare nella direzione precedente fino a Largo della Sanità Militare. Salire a sinistra verso S. Maria in Domnica alla Navicella.

In questa zona si trovano diversi luoghi interessanti da visitare.

Santo Stefano Rotondo

Questa antica chiesa del V secolo dalla rara pianta circolare fu ispirata alla chiesa del Sacro Sepolcro di Gerusalemme. La pianta originale e la forma architettonica sono sorprendentemente complesse e sollevano diverse domande riguardo la funzione originale dell’edificio. La straordinaria sala è circondata da 22 colonne di stile ionico. Particolarmente di effetto sono gli affreschi che furono eseguiti nel 1583 sui muri interni, che rappresentano i supplizi dei martiri con dettagli macabri.

Girare a sinistra all’uscita della chiesa e continuare nella direzione precedente fino a Largo della Sanità Militare. Salire a sinistra verso S. Maria in Domnica alla Navicella.

In questa zona si trovano diversi luoghi interessanti da visitare.

S. Maria in Domnica alla Navicella

La chiesa è uno dei più antichi decanati di Roma, ricostruito da Papa Pasquale I nel 817.
Il portico venne ricostruito successivamente dall’ordine del Cardinale Giovanni de’ Medici (che poi divenne Papa Leone X). Notevole il mosaico posto all’interno.

La fontana della Navicella di fronte alla chiesa è una copia di un esemplare romano marmoreo che fu rinvenuto nella zona. Il tema della piccola nave ritorna anche nel bel soffitto ligneo della chiesa di epoca tardo rinascimentale.

Sulla strada verso la chiesa si incontrano anche l’acquedotto dell’Acqua Claudia, l’ingresso a Villa Mattei, oggi detta Villa Celimontana, S. Tommaso in Formis e l’Arco di Dolabella.

Questi edifici medievali facevano parte dell’ospedale annesso alla chiesa di S. Tommaso in Formis, che apparteneva all’ordine Trinitario, devoto alla liberazione degli schiavi cristiani. Il medaglione di mosaico risalente al XVIII secolo rappresenta Cristo tra uno schiavo bianco ed uno schiavo nero.

Vicino S. Maria in Domnica c’è l’ingresso al Parco di Villa Celimontana.

Villa Celimontana (Villa Mattei).

Villa Celimontana fu costruita nel 1582 da Ciriaco Mattei, ed è anche conosciuta come Villa Mattei. Oggi ospita la Società Geografica ed è un parco pubblico. I giardini della villa offrono scorci meravigliosi e sono ideali per piacevoli passeggiate

Il prossimo sito, la chiesa di Santi Giovanni e Paolo, può essere raggiunto o dall’uscita nord del parco di Villa Celimontana, oppure tornando su Largo della Sanità Militare e procedendo attraverso l’arco di Dolabella e Silano.

San Giovanni e Paolo

Questa piazza è rimasta quasi identica a come si presentava nel Medioevo.

Il portico risale al XII secolo ed è decorato da colonne di origine romana. La cappella con la cupola è un’aggiunta del XIV secolo. Scavi archeologici sotto questa chiesa hanno rivelato alcune domus romane del I e II secolo, utilizzate poi come luogo di culto dai primi cristiani.

Il campanile è tipico di molte chiese medievali a Roma. Fu costruito sulle fondamenta di un tempio romano dedicato all’imperatore Claudio ed è decorato con piatti di ceramica spagnola (al tempo dei Mori) e con iscrizioni dedicate ad Allah.

Sul lato della chiesa che si affaccia sulla discesa vi è l’ingresso delle Domus Romane.

Case Romane di S. Giovanni e Paolo

Sotto la chiesa, scavi archeologici hanno svelato un complesso di stanze, negozi e strade di epoca imperiale. Delle circa 20 stanze, alcune sono abbellite da affreschi datati dal III al XII secolo. Gli scavi furono iniziati nel 1887 da Padre Germano e sono aperti al pubblico. Per informazioni +390670454544 oppure http://www.caseromane.it/

Continuare in discesa attraverso i contrafforti ad arco. Il nome della strada – Via Clivo Scauro – risale ai tempi romani. Ai piedi della pendenza sulla sinistra c’è la chiesa di S. Gregorio Magno.

San Gregorio Magno

La chiesa nacque come semplice oratorio annesso alla villa suburbana di Papa Gregorio I che la convertì da villa a monastero ( 575-80).

Tra il 1629 e il 1633 il Cardinale Scipione Cafarelli Borghese fece ricostruire la chiesa secondo il progetto di Giovannni Battista Soria, che concepì le scale e una nuova (falsa) facciata teatrale che porta prima ad un atrio e, successivamente, alla chiesa.

Dalla larga scalinata si gode una splendida vista del Palatino.

Da San Gregorio si può raggiungere il Colosseo seguendo i binari del tram verso destra (dove potrete dare uno sguardo all’Antiquarium Comunale, attualmente chiuso) oppure scendendo i gradini fino a Via di San Gregorio e poi girando a destra. Altrimenti si può girare a sinistra in direzione del Circo Massimo (dove avvenivano le famose corse con le bighe).

Il Colosseo

Questo monumento di fama mondiale è in fondo alla strada su cui si trova l’Hotel Lancelot.

Il Colosseo prese il posto del lago nei giardini di Nerone e fu completato dall’Imperatore Tito Flavio nel 80 d.C.  Accanto a questo anfiteatro di forma ovale si ergeva una colossale statua dell’Impreatore Nerone, da cui prese il nome. Il Colosseo, che poteva contenere fino a 75.000 spettatori, veniva usato per gli spettacoli di lotte fra gladiatori, combattimenti con animali feroci, finte battaglie navali e presto divenne il simbolo della città e, col tempo, la metafora del diritto di Roma all’eternità.

Durante il Medioevo l’influente famiglia Frangipani vi edificò un palazzo che poi venne demolito. Nel 1349 un terremoto danneggiò l’anfiteatro pesantemente. Nel corso degli anni l’interno dell’anfiteatro fu ripetutamente saccheggiato di marmi e pietre che vennero poi utilizzati per la costruzione di molte chiese e palazzi tra il XV ed il XVII secolo.

Nel 1749 Papa Benedetto XIV consacrò il Colosseo come luogo sacro dove i primi cristiani avevano subito martirio. Ancora oggi, a Pasqua, il Pontefice celebra la benedizione Urbi et Orbi che in italiano significa “alla città (Roma) e al mondo” con una solenne processione notturna intorno al Colosseo.

Dalla Via Sacra, una stradina stretta vicino all’Arco di Costantino, si raggiunge l’entrata del Foro Romano.

Il Palatine e il Foro Romano

Il Foro Romano e il Palatino sono entrambi vicini al Colosseo e all’Hotel Lancelot e vi si può accedere con il medesimo biglietto d’ingresso del Colosseo.

Il Foro Romano era la parte centrale dell’antica città, è intorno a quest’area che si sviluppò la civiltà dell’antica Roma.

Il Colle Palatino è il più centrale dei sette colli di Roma. È dalla parola latina “Palatino” che origina la parola “palazzo”. Entrambi i siti sono straordinariamente belli e poetici con le rovine dell’Era Imperiale, del nostro passato, incastonate tra la vegetazione esuberante di Roma.

Lasciando il Foro, tornare verso il Colosseo dirigendosi verso Via Labicana. Girare a sinistra sulle scale fino a Via del Fagutale, che costeggia Piazza S. Pietro in Vincoli.

San Pietro in Vincoli

La basilica di S.Pietro in Vincoli deve il suo nome alle catene (dal latino vincula, catene) qui conservate nel reliquiario sotto l’altare principale e che, secondo la tradizione, furono utilizzate per legare San Pietro durante la sua prigionia a Gerusalemme e nel Carcere Mamertino.

Questa chiesa ospita anche il magnifico Mosè di Michelangelo.

Scendere lungo Via Eudossiana ed entrare nel parco che si affaccia sul Colosseo. Seguire le indicazioni per l’ingresso agli scavi della Domus Aurea.

Domus Aurea – Il Palazzo d’Oro di Nerone e il Colle Oppio

Dopo l’incendio del 64 d.C, che distrusse gran parte del centro di Roma, l’imperatore Nerone si fece costruire una nuova residenza con le pareti ricoperte di marmi pregiati e le volte decorate d’oro e di pietre preziose, tanto da meritare il nome di Domus Aurea.

Il Parco del Colle Oppio, dove si trova la Domus Aurea, offre scorci indimenticabili sul Colosseo,  il Palatino, sulla basilica di San Clemente ed i Santi Quattro Coronati.

Fermatevi al piccolo chiosco bar per godere della bella vista all’ombra dei pini.

La visita al cantiere di restauro degli scavi dell’impressionante palazzo aureo di Nerone è limitata a piccoli gruppi e deve essere prenotata con largo anticipo.

Tornare all’hotel attraversando il parco in direzione opposta al Colosseo. Uscire dalla grande scalinata che conduce a Via Labicana e proseguire verso Via Celimontana. Continuare lungo questa strada per due isolati e infine girare a sinistra su Via Capo d’Africa

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